Nel territorio di Belluno ricade la maggior parte dei gruppi montuosi delle Dolomiti, pari a circa il 70% delle montagne più famose dell’Italia nord-orientale: un immenso patrimonio naturale che tutto il mondo ci invidia. Per preservare un’area di particolare interesse ambientale all’interno di questa zona nel 1990 è stato istituito il Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi.
Siamo nella parte sud-orientale delle Dolomiti: le altezze vanno da dolci rilievi a vette oltre i 2000 metri, gli ambienti spaziano dai prati del fondo valle alle vertiginose pareti rocciose passando per praterie, boschi e foreste. Pochi i centri abitati: qui l’uomo è ancora l’ospite, è la natura a trionfare.
Le Dolomiti Bellunesi sono la meta ideale per chiunque senta il bisogno di una boccata d’aria pura e di attività rigeneranti come passeggiate, pedalate, arrampicate o escursioni a cavallo.
Le star del turismo montano del Veneto e del Trentino-Alto Adige, come Cortina d’Ampezzo o le Tre Cime di Lavaredo, sono a poca distanza e si possono facilmente raggiungere con una gita in giornata. Ma non c’è bisogno di spostarsi tanto per trovare angoli da sogno: ogni valle delle Dolomiti Bellunesi conduce a luoghi d’incanto, opere d’arte modellate dalla natura nel corso dei secoli.
Quando si parla di Dolomiti Bellunesi a cosa ci si riferisce esattamente?
Sembra una domanda banale ma in effetti c’è il rischio di fare confusione perché a volte con questo termine si indicano genericamente tutte le montagne che ricadono nel territorio della provincia bellunese e altre volte, più correttamente, le montagne che ricadono nel territorio del parco nazionale.
Vediamo di fare un po’ di chiarezza.
Il territorio del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi occupa una superficie di circa 32.000 ettari nella zona centro-sud della provincia di Belluno compresa tra le Valle del Cismon a ovest, la Valle del Piave a est, il Bacino del Maè e il Basso Agordino a nord.
I gruppi montuosi che rientrano nel territorio del parco sono quelli delle Alpi Feltrine, del Pizzon-Feruch-Monti del Sole, della Schiara-Pelf e della Talvena. La vetta più alta è il Monte Schiara, 2565 metri.
Sono 15 i comuni della provincia di Belluno che ricadono all’interno del territorio del parco nazionale, e precisamente: Belluno, Cesiomaggiore, Feltre, Gosaldo, La Valle Agordina, Longarone, Pedavena, Ponte nelle Alpi, Rivamonte Agordino, San Gregorio nelle Alpi, Santa Giustina, Sedico, Sospirolo, Sovramonte e Val di Zoldo.
A loro volta i comuni del parco fanno parte di 5 unioni montane: Agordina, Belluno Ponte nelle Alpi, Cadore-Longaronese-Zoldo, Feltrina e Valbelluna.
Alcune località di grande richiamo come Cortina d’Ampezzo, le Tre Cime di Lavaredo, Alleghe, Auronzo di Cadore e il lago di Misurina vengono spesso inserite nelle liste di cosa vedere nelle Dolomiti Bellunesi, ma non fanno parte del parco nazionale (in alcuni casi, ad esempio nel caso di Cortina o delle Tre Cime, rientrano nel territorio di altre aree protette). A queste località abbiamo dedicato delle pagine specifiche di approfondimento.
Il territorio del parco comprende ambienti di media e alta montagna, molto diversi tra loro, che si prestano da location per le tutte le attività all’aria aperta tipiche del turismo montano. Ecco le più popolari.
Il Parco delle Dolomiti Bellunesi è un vero paradiso per chi ama camminare. Attraversato da una fitta rete di sentieri e percorsi trekking immersi nel verde, il parco offre qualcosa per tutti.
Si può iniziare lentamente con i sentieri “Due passi alle porte del Parco“, brevi percorsi ad anello nel fondovalle perfetti per chi vuole giusto sgranchirsi un po’ le gambe, o con i “Sentieri Natura“, altri brevi percorsi in zone di bassa e media montagna.
A chi ha un interesse specifico sono dedicati i sentieri tematici: di lunghezza variabile, con livelli che vanno dal turistico all’escursionistico esperto, permettono di approfondire aspetti quali la morfologia del territorio, l’archeologia, le vie militari, la vegetazione del bosco, le chiesette pedemontane e altri ancora.
Oltre ai percorsi realizzati dall’ente parco, è possibile camminare su più di 200 km di sentieri gestiti dal CAI-Club Alpino Italiano: sono ben 52 i sentieri e 5 le vie ferrate del CAI che si snodano sul territorio delle Dolomiti Bellunesi.
Infine, le Dolomiti Bellunesi offrono anche la possibilità di cimentarsi in vacanze di montagna itineranti, grazie alle due alte vie che attraversano il parco nazionale.
L’Alta Via delle Dolomiti n.1 è un impegnativo percorso trekking di circa 125 km e 7.300 metri di dislivello in salita, diviso in 12 tappe. Il punto di partenza è il celebre lago di Braies in provincia di Bolzano, l’arrivo è a Belluno.
Un po’ più corta, ma sempre consigliata a escursionisti ben allenati, è l’Alta Via delle Dolomiti n.3: circa 100 km in otto tappe per arrivare a Longarone partendo da Villabassa-Niederdorf (anche in questo caso la partenza avviene nel territorio del Trentino-Alto Adige). Sono previste numerose varianti per escursionisti esperti.
Sulle pareti rocciose delle Dolomiti Bellunesi sono state scritte alcune importanti pagine di storia dell’alpinismo italiano. È una tradizione viva, che continua grazie alla passione della gente del posto e di turisti ansiosi di mettersi alla prova con falesie e pareti verticali dal fascino epico.
La maggioranza delle arrampicate e delle ferrate nelle Dolomiti Bellunesi sono riservate a persone esperte, in alcuni casi per le difficoltà tecniche, in altri casi per i lunghi tempi di avvicinamento che potrebbero sfiancare climbers poco allenati.
È dunque consigliabile informarsi bene sulla difficoltà del percorso che si intende svolgere, per evitare di trovarsi ad affrontare un’arrampicata o una ferrata al di fuori delle proprie possibilità fisiche.
Andare in bici all’interno del Parco delle Dolomiti Bellunesi è consentito, ma occorre rispettare alcune semplici regole. Sulle strade statali, provinciali e comunali è possibile andare in bici senza alcuna restrizione, sulle strade silvo-pastorali è generalmente ammesso andare in bici (salvo alcune eccezioni), mentre sui sentieri è vietato.
Nonostante i divieti, non mancano le possibilità di godersi il magnifico paesaggio montano delle Dolomiti Bellunesi in sella a una bicicletta.
Gli itinerari mtb suggeriti dall’ente parco sono 11, di cui alcuni si snodano interamente nel territorio del parco, altri iniziano o si concludono all’esterno del parco.
Nella provincia di Belluno si trovano alcune tra i più famosi ski resort delle Dolomiti, come il Civetta Superski, la ski area del Cadore-Auronzo-Misurina e naturalmente le celebri piste di Cortina. Nessuno di questi però rientra nelle Dolomiti Bellunesi.
Questo non significa che nei 15 comuni del parco lo sci non sia un’attività popolare. Anzi, si potrebbe dire che è di casa!
Nel comune di Gosaldo, per esempio, si trova il comprensorio sciistico Forcella Aurine, con facili discese e due anelli per sci di fondo; nella zona del Feltrino si può sciare sul Monte Avena, con piste di diversi livelli.
All’interno del parco Dolomiti Bellunesi è possibile anche andare a cavallo, ma solo in alcune aree delimitate (denominate zone C e D) e nelle strade forestali delle altre zone (con alcune eccezioni).
Gli itinerari a cavallo realizzati dall’ente parco sono tre:
Quali sono le località migliori per un soggiorno nelle Dolomiti Bellunesi in inverno? Sono adatte anche ad una vacanza estiva? Ci sono musei o monumenti interessanti per spezzare le attività all’aria aperta con una visita culturale?
Ecco una mini-guida alle attrazioni da non perdere nel parco delle Dolomiti Bellunesi.
Val di Zoldo è il centro principale della valle omonima, solcata dal torrente Maè e compresa tra il lago di Pontesei e i piedi dei monti Civetta e Pelmo.
Nato dall’unione di due comuni, Forno di Zoldo e Zoldo Alto, questo comune è la migliore località delle Dolomiti Bellunesi dove fare una settimana bianca. La frazione più nota all’interno del territorio comunale è infatti quella di Pècol: si tratta del paesino più vicino allo SkiCivetta, uno dei più importanti comprensori sciistici italiani.
Sebbene sia famosa per lo sci, la Val di Zoldo è perfetta anche per una vacanza estiva. Grazie agli impianti di risalita funzionanti nella stagione calda, è possibile raggiungere in breve tempo e senza fatica i sentieri in alta quota. Se invece la fatica non vi spaventa potete cimentarvi con escursioni giornaliere di livello più impegnativo oppure percorrere l’Anello del Zoldano, un itinerario trekking in sei tappe.
Una base ideale per chi vuole una vacanza in montagna comoda, con tutti i servizi a portata di mano, è la città di Feltre.
Immersa nel magnifico paesaggio naturale delle Dolomiti Bellunesi, Feltre è una città facile da raggiungere, sia in auto sia con i mezzi pubblici, ed offre numerose opportunità di splendide escursioni nelle vicinanze. I gioielli delle Alpi Feltrine sono il Monte Alvis e il Monte Pavione.
Il centro storico è grazioso, ricco di scorci caratteristici, musei e monumenti. Feltre è inoltre una città vivace, con un fitto programma di gare sportive e altri eventi durante tutto l’anno.
Capoluogo storico del Cadore, la regione storica del Veneto nell’Alto Piave famosa per le sanguinose vicende della Seconda Guerra Mondiale, Pieve di Cadore è uno dei più importanti centri amministrativi e commerciali e culturali della zona.
Questa graziosa cittadina è ricca di attrazioni storiche e culturali ed è nota per essere la città natale di Tiziano Vecellio, uno dei più noti esponenti della pittura veneziana. Meritano una visita la casa natale del noto artista e il Museo dell’Occhiale, dedicato alla storia di una delle principali attività economiche della zona.
Per la sua posizione Pieve di Cadore rappresenta un’ideale porta di accesso al parco delle Dolomiti Bellunesi ed è una buona base per una vacanza in montagna in tutta comodità.
Dalle frazioni a ridosso del centro partono escursioni di tutti i livelli: tra le più interessanti si segnalano l’Alta Via di Tiziano, che collega la città alla Val Pusteria in Trentino, e l’Alta Via di Grohmann che arriva a San Candido.
Un luogo speciale per conoscere le Dolomiti più selvagge, poco battute dal turismo di massa, sono i Monti del Sole: una fetta di Dolomiti racchiuse tra la Valle del Mis, al confine con il Trentino, e la Val Cordevole, una stretta valle che collega il basso Bellunese e l’Agordino.
Siamo a poca distanza dalla città di Belluno, ma l’urbanizzazione è già un ricordo lontano. Poco battuti e non sempre perfettamente segnalati come gli itinerari trekking delle zone più turistiche, i sentieri dei Monti del Sole offrono paesaggi di una natura incontaminata, adatti a chi vuole una totale immersione nel verde… ma attenzione, perché quasi sempre sono percorsi adatti a escursionisti esperti.
Se sognate un ritorno ad una montagna semplice, priva di fronzoli turistici, e avete dimestichezza con sentieri di livello medio o difficile questa è la zona per voi.
Cosa c’è di più bello che bere un boccale di birra fresca dopo una bella camminata, un giro in bici o una giornata sulle piste da sci? Se anche voi la pensate così regalatevi una sosta alla birreria Pedavena, il birrificio storico del bellunese.
La fabbrica della birra di Pedavena fu inaugurata nel 1897 e già l’anno successivo venne dotata di un piccolo locale per la degustazione; nel 1937 venne ampliata con nuovi spazi per accogliere un numero sempre crescente di visitatori.
Oggi è una delle birrerie più grandi d’Italia: le sue sale ricordano l’atmosfera festosa e conviviale dei biergarten tedeschi, ma Pedavena rimane un marchio tutto italiano, di cui la gente del posto è giustamente fiera. Fermatevi per una visita guidata del birrificio e già che ci siete prolungate la sosta con una cena a base di piatti montanari.
C’è un altro buon motivo per giungere in zona: dalla birreria parte un interessante percorso mountain bike di circa 39 km che porta fino al Rifugio Dal Piaz sulle Vette Feltrine.
Le strutture ricettive presenti all’interno del parco sono la soluzione ideale per chi vuole vivere la propria vacanza totalmente immerso nella quiete montana.
Le proposte sono varie, si va dalle soluzioni più economiche e spartane, come rifugi e ostelli, ad altre più confortevoli come alberghi, b&b e appartamenti.
Per un hotel di lusso, magari con spa, oppure per altre strutture esclusive come un chalet alpino di charme dovrete cercare al di fuori dell’area protetta, poco urbanizzata. Basterà spostarsi di pochi chilometri per trovare località turistiche con ampia scelta di alloggi.
Le montagne del bellunese sono ben collegate al resto del Veneto e alla vicina regione del Trentino-Alto Adige. Arrivare è semplice sia in auto che con treni o autobus: vediamo come fare.
La principale porta d’ingresso alle Dolomiti Bellunesi è naturalmente la città di Belluno, ma non è detto che vi convenga passare di qua: a seconda della vostra destinazione finale potrebbe essere più comodo passare per Feltre.
Le due città si raggiungono comodamente in autostrada, la A27 Venezia-Belluno nel primo caso e la
A31 Val d’Astico nel secondo. Una volta arrivati nel bellunese si possono raggiungere le principali località di villeggiatura percorrendo una delle arterie principali: la statale 50, la statale 47 (più nota come superstrada Val Sugana) e la statale 51 (Alemagna).
Nel territorio del parco nazionale la viabilità stradale si riduce notevolmente: le arterie principali sono due strade provinciali, la SS2 Valle del Mis e la SS203 Agordina.
Non cambia molto per chi vuole raggiungere le Dolomiti Bellunesi con i mezzi pubblici anziché in auto: anche in questo caso le città di riferimento sono Belluno e Feltre. Sono entrambe raggiungibili con i treni regionali della linea Padova-Feltre-Belluno-Calalzo, e Belluno è servita anche da treni diretti per Venezia e Treviso.
Da Feltre e Belluno è possibile raggiungere tutte le principali località di villeggiatura con gli autobus della compagnia locale Dolomitibus; è in servizio anche un collegamento bus diretto da/per gli aeroporti di Venezia e Treviso. Controllate gli orari prima della partenza perché alcune corse sono solo stagionali.